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I Silter

I “silter” erano dei piccoli frigor naturali per prodotti caseari che si trovano qua e là spersi in località di montagna.

Descrizione

Non si può dire con certezza quando furono costruiti, tuttavia è presumibile che nelle vallate alpine chiuse appaiono nell'era moderna quando la popolazione aumentò considerevolmente, per cui gli abitanti dei fondo-valle cominciarono a disboscare e a bonificare alcuni pianori situati tra i 500 e i 1800 di altitudine.

Infatti nel territorio di Braone le prime baite o cascine (bàicc), costruite quasi a secco erano modeste costruzioni realizzate con materia prima locale(pietra di granito, legno e piode di ardesia), formate di solito da due ambienti sovrapposti (stalla e fienile) per il ricovero degli animali, del fieno, degli attrezzi e delle persone durante la transumanza estiva per e dalle malghe. Di tali costruzioni le più antiche, ad es.in località Piazze m.950 s.l.m., pur non essendoci documenti di riferimento circa la loro edificazione, si possono datare non prima del XVII sec. (nella mappa napoleonica del1813 in Piazze si notano solo n.4 cascine che si possono individuare ancora esistenti ancora oggi sebbene un po' modificate).

Attraverso questo paesaggio antropizzato percorrevano i tratturi di montagna pecore, capre e mucche condotte agli alpeggi in località sempre più alte (Négola-600; Servìl-800;Piazze-950; Scalassone-1100; Foppe Sotto-1700; Foppe Sopra-2000) essendo sempre più insufficienti i foraggi del fondovalle. Pertanto se il fieno dello sfalcio poteva essere accatastato nei fienili per essere riutilizzato in autunno, se le persone si accontentavano di un angolo del “bàit” per un focolare per cuocere le vivande e un mucchietto di fieno per dormire e gli animali più bisognosi ricoverati nelle stalle, i prodotti caseari per la loro conservazione dovevano essere collocati in luoghi freschi e il più vicino possibile ai prati e alle cascine.

Ecco che i contadini(avevano tante mansioni: erano mandriani, carrettieri, falciatori, boscaioli, coltivatori ecc) cercavano negli anfratti delle rocce bocche di aria fresca proveniente dal sottosuolo dovuta a corsi d'acqua sotterranea , le ampliavano e le modificavano per collocarvi i latticini. Infatti ne ricavavano delle piccole e basse stanze (silter) aventi per tetto dei grossi massi e la parte frontale, rivolta sempre a nord, composta da muretti a secco con la porticina di accesso. All'interno vi era un arredamento essenziale costruito con pietre di granito semilavorate ossia delle mensole posizionate lungo il perimetro del silter per appoggiarvi vaschette rotonde colme di latte per formare la panna (pana) , ricotte (mischerpe) e pani di burro (botér). Qualche volta per la presenza li vicino di un ruscello (aivàl) parte della sua acqua veniva deviata dentro il silter e un apposito canaletto la faceva scorrere parallela alle mensole per rinfrescare di più l'ambiente.

Ancora oggi questi reperti agro-silvo-pastorali si possono vedere anche se spesso sono nascosti dalla vegetazione perché non più utilizzati da 60-70 anni. Avrebbero bisogno di un intervento almeno conservativo perché, oltre a far parte del patrimonio ambientale ,sono elementi antropici testimoni culturali di parte della nostra storia e servono per farci comprendere come hanno vissuto i nostri avi e quanti sacrifici hanno compiuto per garantire anche il nostro futuro.

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Ultimo aggiornamento
14 settembre 2022